Magico Marco!!!

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mercoledì, luglio 19, 2006

Le parole di Donadoni

Donadoni esordisce da c.t. azzurro: "È una responsabilità non da poco, ma meglio avere il trofeo sulle spalle che il nulla. Riparto dall'Italia di Lippi e ci metto del mio"


ROMA, 18 luglio 2006 - Hotel Parco dei Principi di Roma, atto pubblico numero 1. Per Roberto Donadoni è stata la prima uscita da commissario tecnico azzurro. Per ora in conferenza stampa, l'esordio sul campo avverrà il 16 agosto in un'amichevole contro la Croazia. In mattinata l'allenatore si era incontrato con i vertici federali per definire i termini del contratto (un biennale che lo lega alla panchina azzurra fino agli Europei del 2008), dalle 15, davanti anche a Guido Rossi e Gigi Riva, il neo c.t. ha esposto il suo manifesto. "Ho scelto di fare l'allenatore e questa è la mia strada. Essere il c.t. della Nazionale è motivo per me di grande orgoglio e cercherò di portare avanti il compito affidatomi con tutte le mie risorse. Riparto dall'Italia di Lippi e ci metto del mio".
"Non mi si dica che Donadoni è troppo giovane. Alla sua età ci sono stati due presidenti degli Stati Uniti". Così il commissario straordinario della Figc, Guido Rossi, aveva presentato il nuovo c.t. Poi il pallino del gioco è passato nelle mani di Donadoni. Che è ovviamente ripartito da dove Lippi era arrivato, ossia dalla vittoria del Mondiale: "È una responsabilità non da poco, ma meglio avere la Coppa di Berlino dietro le spalle che il nulla". E sempre a proposito del predecessore: "Non ho ancora sentito Marcello Lippi, ma gli telefonerò appena avrò l'occasione, è una delle prime cose che mi propongo di fare".
TOTTI - "Parlerò con Totti, dubito che la sua decisione sia inderogabile". Donadoni spera di convincere Francesco Totti a restare in azzurro. "Totti è indispensabile per chiunque - dice Donadoni - e poi è ancora giovane... Cercherò di capire quali sono le sue intenzioni e mi comporterò di conseguenza. Giocatori come lui in Nazionale ci vogliono e spero decida di rimanere".
MISSION - "È chiaro che un'idea di gioco ce l'ho. Il modulo non si discosterà molto da quello precedente". Il nuovo c.t. della Nazionale non farà rivoluzioni tattiche. "Nel nostro campionato ci sono tanti giocatori di talento ed è un vantaggio per me poter usare la loro forza: è stato fatto un progetto a lunga scadenza. Ci saranno giocatori che vanno bene adesso e anche giovani, perché in Italia ce ne sono tanti bravi. Ultimamente ne sono stati lanciati diversi e anche ora ne dovranno entrare altri".

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